giovedì 19 febbraio 2015

GOOD THINGS CONQUER THE WORLD

After Michele Ferrero passing away, we wanted to celebrate one of the greatest italian entrepreneurs and the sweet story of his company.
Ferrero company was born in Alba, near Cuneo, in 1946 by Pietro Ferrero.
The lands around Cuneo were full of hazelnuts and so he began to produce an edible cream with this raw material and he called it "Creamalba", which was first sold to the supermarkets of his town.
The cream was loved by people and the high requests brought to the industrial production.
In the 50's Ferrero opened the first factory in Germany where he produced and selled Creamalba and Moncheri, a little chocolate stuffed with liqueured cherry.
In 1964 after the death of Pietro, his son Michele Ferrero gain the property of the company and immediately started to do some modification: he changed the cream's formula and name, and it started to be world known as "Nutella".
New factories were opened in Nederland, UK, Belgium and Switzerland and Ferrero begun to produce a new line of products: Kinder Chocolate.
In 1996 the investments bear fruits, in fact the company turnover was of 7500 billion lira.
Today, after about sixty years of leading in which he as changed and brough to international success his company, Michele passes away leaving Ferrero as one of the biggest italian companies with a turnover of 8.1 billion euro, almost 25000 employees all over the world and the production of important products like Nutella, Estathè and Ferrero Rocher.





LE BUONE IDEE CONQUISTANO IL MONDO

In occasione della morte di Michele Ferrero, uno dei più grandi industriali italiani, era doveroso dedicargli un articolo per ricordare una delle storie aziendali più dolci del mondo. 
L'azienda Ferrero nasce ad Alba in provincia di Cuneo nel 1946 ad opera di Pietro Ferrero che comincia a produrre artigianalmente una crema di nocciole dal nome Cremalba, fatta con materie prime della zona piemontese.
Distribuita inizialmente solo ai negozianti della sua città la crema avrà un grandissimo successo e la richiesta sarà tale da dover avviare una produzione su scala industriale.
Nel 1950 Ferrero apre il primo stabilimento estero in Germania dove vengono prodotti e venduti sia la Cremalba che i Moncherì, piccoli cioccolatini ripieni di ciliegia affogata nel liquore, inventati proprio in quel periodo.
Nel 1964 dopo la morte dell'ideatore Pietro e di suo fratello Giovanni  le redini dell'azienda saranno in mano al figlio di Pietro, Michele, che da subito cambierà la formula della crema di nocciole e le darà un nome che sarà riconosciuto in tutto il mondo: nasce la Nutella.
Vengono aperti nuovi stabilimenti nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Belgio e in Svizzera e viene lanciata la linea Kinder Cioccolato. I grandi investimenti in termini di pubblicità e promozione daranno i loro frutti e nel 1996 l'azienda raggiungerà un fatturato stellare: 7500 miliardi di lire.
Michele Ferrero, dopo quasi 60 anni in cui ha rivoluzionato e portato al successo mondiale i prodotti Ferrero, lascia l'azienda di famiglia come una delle più grandi imprese italiane, con un fatturato di 8.1 miliardi di euro, 25000 dipendenti sparsi in tutto il mondo e la produzione di prodotti celebri come Nutella, Estathè e Ferrero Rocher. 


           










venerdì 13 febbraio 2015

BRUNO MURARI, THE MAN OF THE ACCELEROMETER

Bruno Murari is one of the most important italian inventors.
He was born in 1936 and he has received two honoris causa degrees in information science thanks to his contribute to microelectronics.
In the 70's he begun to work for SGS in Agrate, founded by Adriano Olivetti, where he started to do experiments on integrated circuits. Those chips are made of silicon plates and allow to amplify signals for tv, radio and calculators. Thanks to those chips SGS has collaborated with Olivetti to create the first programmable elaborators.
In the 90's Bruno Murari proposed to Adriano Olivetti to change the core business passing from the microelectronics to micromechanics using all the experience acquired  to develop little vibrant organs that can register change of position, acceleration and twists.
So Bruno Murari invented the accelerometer, a chip that can measure the acceleration.
This chip was selled to Nintendo Enterprise, to be inserted in the Wii consoles, and to Apple that has included it into its smartphones.
In the smartphones the accelerometer allow to rotate the screen and can be used for games and application that require the rotation of the screen.
Today the accelerometer it's also used for washing machines, hard disks, vehicles, and also to monitor the seismic activity and to mesure the lung compression in medicine.



BRUNO MURARI, L'UOMO DELL'ACCELEROMETRO

Bruno Murari è uno dei più importanti inventori italiani.
Nonostante il suo nome sia sconosciuto ai più questo "giovanotto" classe 1936 ha ricevuto due lauree honoris causa in scienze dell'informazione per il suo contributo fondamentale nel campo della microelettronica.
Esperto di circuiti elettrici nei primi anni '70 inizia a lavorare per la SGS di Agrate, società di microelettronica creata da Adriano Olivetti, dove comincia i primi esperimenti sui circuiti integrati, delle piastrine di silicio capaci di amplificare e trattare segnali video per televisori, radio e calcolatrici. Questi esperimenti sono i primi del loro genere visto che questo tipo di circuiti sono una vera e propria novità. Grazie a questi chip, in collaborazione con l'azienda Olivetti, vengono prodotti i primi elaboratori programmabili da tavolo.
Negli anni '90 Murari propone all'azienda di passare alla micro meccanica, ovvero usare tutta l'esperienza acquisita per sviluppare minuscoli organi vibranti capaci di registrare spostamenti, accelerazioni e torsioni.
Nasce così l'accelerometro, uno strumento di misura in grado di misurare e rilevare l'accelerazione.
La fortuna di questo chip è la vendita alla multinazionale Nintendo, che lo utilizza per produrre le prime consolle di gioco Wii, ed Apple che lo inserisce all'interno dei cellulari. Proprio all'interno degli smartphone l'accelerometro permette di ruotare lo schermo quando si ruota il cellulare o può essere utile in alcuni giochi o applicazioni.
Oggi l'accelerometro viene usato per tantissime cose come lavatrici, hard disk, automobili e anche per misurare l'attività sismica e la compressione polmonare in ambito medico.


             












mercoledì 11 febbraio 2015

ETHICS, BEAUTY AND CASHMERE.

When you talk about mysticism and saints you're surely not thinking about precious garments made in cashmere. Well, there's someone who can link both of them in a unique way and his name is Brunello Cucinelli. The italian entrepreneur created his company in 1978 and he started with the production of female knitwear made with dyed cashmere. In 1987 he promoted the refurbishment of Solomeo: a little medieval village near Perugia, centre Italy. Since then, his company has become synonymous of business ethics, beauty and quality: these are the most important values for the entrepreneur and they always pushed his choices, allowing him to guarantee the incomparable excellence of his products and above all the dignity of his workers. Brunello Cucinelli takes inspiration from philosophers and saints of the past, who preached the importance of the human being: his company is based on these moral principles and he promotes the work as a tool for the personal and cultural growth, not only for his workers but also for the people and the environment around his company. For this reason he creates an eponymous foundation that has patronized many public works in Solomeo, like a theater, a library and an arts and crafts school. His philosophy works very well and earned him to many prestigious awards. Today the craftsmanships qualities and the human values of Cucinelli's products are recognized all over the world. The collections for both men and women offer a casual but tasteful style and they are sold in the monobrand boutiques and by the most important luxury suppliers all over the countries. In 2012 the Brunello Cucinelli brand was listed at the Stock Exchange and its turnover is ever-increasing.



ETICA, BELLEZZA E CACHEMIRE.

Cosa lega il misticismo di S. Francesco d'Assisi alla qualità di un pullover in pregiatissimo cachemire? Apparentemente nulla, ma c'è qualcuno che è riuscito a coniugare le due cose nel migliore dei modi: Brunello Cucinelli. L'imprenditore umbro ha fondato la sua azienda nel 1978 iniziando a produrre maglieria femminile in cachemire colorato. Dal 1987, dopo la ristrutturazione del piccolo borgo medievale di Solomeo (alle porte di Perugia) e la riqualificazione di altri spazi pubblici locali, il marchio è diventato sinonimo di etica, bellezza e qualità. Sono proprio questi infatti i valori che hanno sempre guidato le scelte dell'imprenditore e che gli permettono di garantire un prodotto assolutamente impareggiabile in termini di artigianalità, pregio e fattezze, ma soprattutto di rispettare la dignità dei suoi lavoratori, apportando anche benefici all'ambiente che accoglie la sua azienda. La meticolosa attenzione verso l'essere umano deriva dal pensiero dei filosofi dell'antichità e dai Santi italiani da cui Cucinelli trae costantemente ispirazione per concretizzare e confermare il suo ideale di impresa umana che punta sul lavoro come strumento per l'arricchimento personale culturale non solo dei propri addetti (che sono più di un migliaio) ma anche di tutti quelli che gravitano intorno a questa realtà. A questo proposito è stata istituita la Fondazione Brunello Cucinelli, che promuove lavori di restauro del borgo di Solomeo e ha portato alla creazione di varie opere pubbliche tra cui un teatro, una scuola dei mestieri e una biblioteca. Questa linea di pensiero funziona egregiamente ed è valsa all'imprenditore tantissimi riconoscimenti tra cui anche la medaglia di Cavaliere del Lavoro, assegnata dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Oggi la professionalità, l'umanità e le competenze del brand sono riconosciute in tutto il mondo, rendendo il prodotto marchiato Cucinelli un capo capace di trasmettere qualità e passione. Le collezioni uomo e donna propongono uno stile sportivo ma raffinato al tempo stesso e sono vendute nelle boutiques monomarca presenti in tutto il mondo ma anche dai grandi distributori di marchi di lusso. Il brand nel 2012 è stato per la prima volta quotato in borsa e il suo fatturato è in continua crescita.


            










































Click here for more: http://www.brunellocucinelli.com/it



venerdì 6 febbraio 2015

SALONE DEL MOBILE 2015

Salone del Mobile is back! The most important italian forniture fair will start the 14th of april and last until the 19th, placed in the exhibition center of Milan: Rho. The entry is operators-reserved but people can visit the show on saturday the 18th and sunday the 19th. There will be thousands of companies (both italian and international) showing their innovative products in terms of quality and design.


Ad aprile torna a Milano il Salone del Mobile, la manifestazione dedicata all'arredo ormai giunta alla sua 37esima edizione internazionale, che si terrà dal 14 al 19 aprile nel quartiere fieristico di Milano, Rho. Come di consueto sarà affiancato dal Salone del Complemento d'Arredo e dal SaloneSatellite, esposizione dedicata ai giovani designer under 35. Centinaia le ditte espositrici italiane ed estere che mostreranno i loro prodotti all'insegna dell'innovazione stilistica e tecnologica. L'ingresso è riservato agli operatori ma nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 anche il pubblico avrà la possibilità di accedere alla manifestazione. 







  


mercoledì 4 febbraio 2015

AGRODRON, THE FARMER DRONE

A drone is an unpiloted aerial vehicle and it flies under the control of his human pilot on terra firma.
These systems can be used for military or civilian aims because of their practicality and precision.
In this case Agrodron allows to easily cultivate fields. It was created by the collaboration between two italian companies Italdron from Ravenna and Adron Technology from Udine.
The first one is specialized in the construction of professional drones and the second one produces professional add-ons for drones.
This drone while flying can release little capsules of cellulose that contain insects that will kill letal lepidoptera who cause the destruction of many cultivation.
Agrodron derives from a modified quadricopter. It is radio-controlled, it has the autopilot, the gps and it has a flight autonomy of 18 minutes.
The container mounted on the base of the drone can be used with many others cultivation products.
The use of this object will substitute the tractors reducing the cultivation damage and the environmental impact and will help farmers to work faster and better.



AGRODRON, IL DRONE CONTADINO

Un drone è un velivolo caratterizzato dall'assenza del pilota umano a bordo. Il suo volo è guidato dal computer di bordo che risponde ai comandi di un pilota che lo guida da terra. L'utilizzo di questi sistemi è ormai consolidato sia per usi militari che civili, grazie alla precisione e alla praticità dello strumento.
Agrodron è un drone che permette di coltivare i campi con minore fatica.
Nasce dalla collaborazione di due aziende italiane leader del settore: Italdron di Ravenna è specializzata nella costruzione di droni professionali mentre Adron Technology di Udine realizza componentistica specializzata per questi velivoli.
Questo drone permette di combattere biologicamente i parassiti spargendo sui campi di mais delle piccole capsule di cellulosa che contengono insetti capaci di contrastare i letali lepidotteri che provocano la distruzione di numerose coltivazioni.
Il sistema Agrodon deriva da un quadricottero opportunamente modificato: questo drone, del peso complessivo di 5.5 kg, è radiocomandato, dotato di autopilota e gps ed ha un'autonomia di volo di 18 minuti per ogni kit di batterie.
Il contenitore montato alle estremità del drone permette di spargere sui campi le capsule di cellulosa ed altri prodotti utili alla coltivazione.
L'utilizzo di questo strumento permetterà di sostituire i trattori riducendo a zero sia il danno alle colture che l'impatto ambientale oltre a che ad aumentare la velocità e la precisione del lavoro.











giovedì 29 gennaio 2015

THE EXPANDING EMPIRE OF IMPERIAL

Imperial is the most important fast fashion brand in Italy. Fast fashion is a production type that brings clothes from the abstract creative idea to the store's hangers in few days. The world's leaders are the Spanish Zara and the Swedish H&M and they can keep affordable prices because of the outsourcing.
In Italy, Imperial's founder Adriano Aere had find a way to combine affordable prices with fast production and italian quality. How? He relies on supplier and manufacturers placed near his headquarter in Bologna. His partners are all located in a small area of 100 km so this can guarantee the speed of communications and productions.
Imperial was created in 1978 but achieved success only in last years by adjusting to the new paces of markets. The headquarter is a 6.600 square meters open space without offices and walls where are currently working a hundred people while another hundred works in the 80 monobrands stores all over the world.
The grunge and rebel style of Imperial is integrated with Please, a more romantic brand that focuses especially in denim processing, and Dixie the last acquisition of the brand.
They create about 50 new clothes every week, an amount of 8 millions pieces produced per year! In 2014 Imperial had a 200 millions turnover and its expanding success is leading the brand to eastern markets.



IMPERIAL, UN IMPERO IN ESPANSIONE

Imperial è attualmente uno dei pochissimi brand di fast fashion italiani. Con fast fashion si identifica un modello produttivo ad alta velocità per cui i capi passano dalla progettazione dell'ufficio stile alla distribuzione nel punto vendita in pochissimi giorni. Impressionante vero? I due maggiori colossi di questo sistema sono la spagnola Zara e la svedese H&M che riescono a rifornire i loro negozi ogni settimana con delle nuove collezioni, ma che per mantenere dei prezzi accessibili sono costretti a delocalizzare la produzione.
In Italia però il primato tocca a Imperial che ha chiuso il 2014 con un fatturato che supera i 200 milioni. Come ci riesce? Semplice: il suo ideatore Adriano Aere ha trovato il metodo perfetto per garantire prezzi modici unendo la velocità produttiva alla qualità del Made in Italy, affidandosi a fornitori e produttori a km zero. L'azienda di Aere è situata nei pressi di Bologna e i suoi terzisti sono tutti fisicamente vicini (nel raggio di 100 km) nell'area tra il capoluogo emiliano, Faenza e Forlì.
Nata nel 1978 al Centergross di Bologna (un importante centro per il pronto-moda italiano) Imperial è però riuscita ad ottenere un vero e proprio successo solo in anni recenti, quando captando il cambiamento in atto è stata capace di adattarsi ai nuovi ritmi del mercato. Il quartier generale è un open space di 6.600 metri quadrati dove non ci sono uffici o pareti ma solo scrivanie e appendiabiti. Attualmente la ditta conta circa 200 dipendenti di cui una metà operante negli 80 punti vendita monomarca sparsi nel mondo.
Allo stile ribelle e rock del marchio principale si aggiunge anche un secondo brand, Please, con uno stile più romantico e concentrato soprattutto sulla lavorazione del denim. Recentemente è stato acquisito anche il marchio Dixie, per ampliare ulteriormente l'offerta e la varietà di proposte. Con un ritmo di 50 nuovi capi a settimana e un totale di 8 milioni di pezzi prodotti l'anno, il brand bolognese punta a conquistare nuovi mercati oltre a quello europeo, mirando ai Balcani e alla Cina.


 






martedì 27 gennaio 2015

GROWING UP IS A WONDERFUL GAME!

The company was born in 1963 by Mario Clementoni who entered in a new sector for the italian market: the toys. His innovative idea was to create an "educational toy" that would help children to learn and grow while playing. 
First of all the enterpreneur created the "Bingo of the songs" and then "Sapientino", the first italian electronic and interactive game.
Today Clementoni is the italian leader of toys with a wide variety for all the ages.
The company gives to the consumer a large choice thanks to the use of licences like Disney Baby, Winnie the Pooh, Barbie and Winx.
Clementoni is abroad with 4 subsidiary and supply its products (transleted in 16 languages) to 56 countries with the help of agents and distributors.
To fight against multinational corporation, Clementoni, has created a unique marketing mix using innovation, prize, licensing, the educational concept and the security of its products, 
Clementoni has also done partnerships with psychologists and pedagogues to analyze the psychologic and physical growth of children, to create innovative ideas, toys and technologies.
In the end the company has promoted the environmental sustainability through the campaign "We play Eco", that consists in the safeguards of the forests, the reduction of the pollutant materials, the water saving, the development of the recycling actvities and the minimization of the impact of the transports.



CRESCERE E' UN GIOCO BELLISSIMO!

Mario Clementoni crea la sua azienda a Recanati nel 1963 entrando in un settore nuovo per il mercato italiano: quello dei giocattoli.
La sua idea innovativa è quella di unire l'aspetto ludico del gioco a quello educativo di apprendimento, creando dei veri e propri strumenti di crescita per il bambino.
Il primo gioco introdotto sul mercato è la "Tombola della canzone" che ben presto verrà seguita dal ben più celebre "Sapientino", che grazie al suo contenuto elettronico e interattivo rappresenta una novità assoluta per l'epoca.
Oggi Clementoni è leader italiano nel settore del giocattolo e copre tutte le fasce di età coi suoi prodotti facendo anche affidamento sulle licenze più popolari come Disney Baby, Winnie the Pooh, Barbie e Winx.
L'azienda è presente all'estero con 4 consociate e distribuisce i suoi prodotti, tradotti in 16 lingue, in 56 paesi attraverso una fitta rete di agenti e distributori.
Vista però la recente crisi e l'emergere di concorrenti sempre più competitivi sul panorama internazionale, Clementoni ha dovuto creare un mix unico per distinguersi tra gli altri produttori di giocattoli.
Oltre alle sue caratteristiche distintive (il prezzo abbordabile, le licenze, l'educatività e la sicurezza dei prodotti) per innovare i suoi giocattoli l'azienda ha stretto collaborazioni con psicologi e pedagoghi, per studiare e comprendere al meglio lo sviluppo psico-motorio dei bambini, in modo da poter creare nuovi giochi e tecnologie adatti.
Infine Clementoni pensa anche all'ecosostenibilità promuovendola attraverso una campagna  dal nome "we play eco" che consiste nella tutela delle foreste, nella riduzione dei materiali inquinanti, nel risparmio delle risorse idriche, nel potenziamento delle attività di riciclaggio e nella minimizzazione dell'impatto dei trasporti.

                         
            








giovedì 22 gennaio 2015

THE "BELLISSIMA" EXHIBITION

If you're planning to visit Rome in the next four months you can't avoid the "Bellissima" exhibition at the MAXXI museum. You have time until the 3th of may to visit the show in wich you can find the most iconic pieces of italian designers from 1945 to the '60s.  The italian fashion story begins in those years: since 1945 Paris was the one and only heart of the fashion industry, where the richest bought while the others used to imitate. During the world wars the industry stopped beacause of the lack of resources and raw materials. In Paris Coco Chanel was creating her sporty-chic style while in Italy the fascism's autocracy forbade the imitation of French style. At the end of World War II, with the help of the american Marshall Plan the italian textile industry rose up and in 1951 the Florentine buyer Giovanni Battista Giorgini organized in his home the first italian fashion show. The creations of italian tailors were competitive both for quality and for creativity and american buyers were pleased.
The aim of the "Bellissima" exhibition is to remember that success, showing some pieces of the historical brands that created the Made in Italy concept: from Emilio Pucci to Fendi, Valentino, Krizia, Gattinoni and so on.


UNA MOSTRA "BELLISSIMA"!

Se avete in previsione di visitare Roma da qui ai prossimi 4 mesi non lasciatevi sfuggire il Museo MAXXI! Oltre alle esposizioni permanenti il museo ospita fino al 3 maggio una mostra dedicata agli esordi della moda italiana, in cui vengono esposti i pezzi più iconici degli stilisti italiani che dal 1945 agli anni '60 hanno creato i presupposti per il successo del tanto amato Made in Italy.
La storia della moda nel bel paese inizia proprio nel 1945: fino ad allora Parigi era l'unico vero epicentro delle mode, da cui i più facoltosi compravano e il grande pubblico imitava. Le due guerre mondiali però avevano causato un forte rallentamento nel settore, per colpa delle mancanze di fondi e materiali. Mentre in Francia Coco Chanel proponeva la sua moda chic e confortevole, in Italia l'autarchia del regime fascista proibiva l'imitazione dei modelli francesi e imponeva la creazione di uno stile italiano che si realizzò pienamente solo alla fine del secondo conflitto mondiale, quando grazie agli aiuti economici statunitensi forniti col piano Marshall il settore tessile italiano si rimise in moto. Nel 1951, dopo solo 6 anni dalla fine della guerra, il buyer fiorentino Giovanni Battista Giorgini organizza in casa sua la prima sfilata di moda italiana, proponendo ai compratori americani presenti le creazioni (competitive sia per qualità che per creatività) dei sarti italiani. Inutile dire che fu un successo clamoroso.
Lo scopo della mostra quindi è proprio quello di ripercorrere quell'epoca, ripresentando le creazioni di Krizia, Emilio Pucci, Gattinoni, Sorelle Fontana, Valentino, Fendi e tutti quelli che hanno saputo conquistare la critica grazie alla pregevolezza e alle competenze artigianali dimostrate attraverso i capi, che diventeranno poi un'etichetta inconfondibile e inimitabile: quella del Made in Italy.


             





martedì 20 gennaio 2015

HORUS, A LOOK AT THE LIFE

Horus is a little startup who has created a device that help the blind and the partially-sighted people to be indipendent.
This device is composed by a visual sensor, that you can put on the glass, and by a pocket battery.
The sensor analyzes, comprehends and describes (through a little speaker on the device) the space around it, helping the people in the routinary action like walking, read the traffic signs or recognize the products in the supermarket.
The idea was by Saverio Murgia and his colleague Luca Nardelli, two students of  the advanced robotics course at the University of Genova.
Their opening project was to create a visual tool for the robots but then, they had trasformed it into a device who help the blind and partially sighted people in ordinary life.
The first prototype of the device only allowed to read texts, but now it can recognize the objects, the pedestrian crossing and the people.
Benedetta Magri, gratuaded in economics, joined the team to help them to analyze the market and to reduce the costs.
They showed the project in many international contests on new technologies and they won the first price in most of them.
The founds obtained from the contests were invested in the upgrade of the device.
Although the product isn't ultimated, the creators are thinking to launch it on the market in 2016.



HORUS, UNO SGUARDO ALLA VITA

Horus può essere considerabile la prima tecnologia che fa miracoli, letteralmente. La piccola startup ha dato ai non vedenti e agli ipovedenti la possibilità di essere autonomi.
Tutto nasce da un dispositivo composto da un sensore visivo agganciabile su qualsiasi montatura di occhiali e da una batteria tascabile.
Il sensore analizzando la realtà che lo circonda, la comprende e la descrive alla persona che lo usa tramite una piccolo altoparlante montato sul dispositivo, aiutandola nelle azioni quotidiane come passeggiare, leggere i cartelli stradali o riconoscere un prodotto al supermercato.
L'idea è stata di Saverio Murgia e del suo collega Luca Nardelli, entrambi studenti di robotica avanzata All'università di Genova.
Il loro progetto iniziale era quello di creare strumenti visivi per robot, ma ben presto si trasformerà in qualcosa di più ambizioso: facilitare la vita delle persone cieche o ipovedenti.
Il primo prototipo del dispositivo permette solamente di leggere i testi, quello successivo invece è in grado di riconoscere gli oggetti, le strisce pedonali e le persone.
Si unisce al loro progetto anche Benedetta Magri, laureata in economia, che Li aiuta nell'analisi strategica del mercato e nella gestione dei costi.
il progetto parteciperà ad alcuni prestigiosi concorsi internazionali sulle nuove tecnologie ottenendo quasi sempre il primo premio, i cui ricavi verranno poi sempre re-investiti nel perfezionamento del dispositivo.
Oggi il prodotto non è ancora ultimato ma i due creatori stanno pensando di lanciarlo ufficialmente sul mercato nel 2016.



             









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