giovedì 18 dicembre 2014

ANTONIO MARRAS AND HIS ISLAND

His designer career started casually when a supplier of his family's boutique purposed him to draw a collection. Time has passed since his first one (that was in honour of Bette Davis), but his style remained unchanged. His language is made of art, poetry, traditions, memory and craftmanship linked to an endless love for his homeland: Sardinia. He officially began on the runways in Rome in 1996 with the couture collection, and then went in Milan in 1999 with the prêt-à-porter. In addition to his first eponymous line, he has developed a new label for younger target called I'M ISOLA MARRAS and another one called Laboratorio made in his home-atelier in Alghero where he creates unique pieces made by reclaimed materials. In his last collection for spring/summer 2015 the catwalk turned into a scaffolding hanging bicycle's wheels that seemed alike to those created by swiss sculptor Jean Tinguely, but the main inspiration was taken from the works of the italian artist Carol Rama.



ANTONIO MARRAS AND HIS ISLAND


L'avventura del designer inizia per caso: sono passati 26 anni dalla sua prima collezione dedicata a Bette Davis ideata sotto proposta di un fornitore della boutique di famiglia, ma in questi decenni la cifra stilistica è rimasta inalterata. Arte, poesia, tradizione, memoria e artigianato, un linguaggio fatto di citazioni colte che si lega indissolubilmente all'amore per la propria terra, la Sardegna, che Antonio non ha mai tradito. Battezzato ufficialmente sulle passerelle romane nel 1996 con la collezione couture e nel 1999 a Milano con il prêt-à-porter ha saputo ritagliarsi uno spazio tra i grandi nomi del lusso, diventando un caposaldo del Made in Italy nel mondo. Oltre alla seconda linea I'M ISOLA MARRAS pensata per un pubblico più giovane, dal 2002 è impegnato anche con la linea Laboratorio, prodotta nella sua casa atelier di Alghero, che propone pezzi unici fatti con materiali di recupero assemblati e fatti rinascere grazie alle competenze artigianali che da sempre sono suo tratto distintivo e fonte di ispirazione. Nell'ultima sfilata primavera estate 2015 la passerella si è trasformata in un'impalcatura d'avanguardia con ruote di bicicletta rotanti, sulla falsa riga dei Méta-mécaniques dello scultore svizzero Jean Tinguely. La citazione principale però era sicuramente rivolta verso l'opera di Carol Rama, controversa artista italiana, che ha ispirato gli elementi della scenografia e i colori della collezione.


            









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