If you're planning to visit Rome in the next four months you can't avoid the "Bellissima" exhibition at the MAXXI museum. You have time until the 3th of may to visit the show in wich you can find the most iconic pieces of italian designers from 1945 to the '60s. The italian fashion story begins in those years: since 1945 Paris was the one and only heart of the fashion industry, where the richest bought while the others used to imitate. During the world wars the industry stopped beacause of the lack of resources and raw materials. In Paris Coco Chanel was creating her sporty-chic style while in Italy the fascism's autocracy forbade the imitation of French style. At the end of World War II, with the help of the american Marshall Plan the italian textile industry rose up and in 1951 the Florentine buyer Giovanni Battista Giorgini organized in his home the first italian fashion show. The creations of italian tailors were competitive both for quality and for creativity and american buyers were pleased.
The aim of the "Bellissima" exhibition is to remember that success, showing some pieces of the historical brands that created the Made in Italy concept: from Emilio Pucci to Fendi, Valentino, Krizia, Gattinoni and so on.
UNA MOSTRA "BELLISSIMA"!
Se avete in previsione di visitare Roma da qui ai prossimi 4 mesi non lasciatevi sfuggire il Museo MAXXI! Oltre alle esposizioni permanenti il museo ospita fino al 3 maggio una mostra dedicata agli esordi della moda italiana, in cui vengono esposti i pezzi più iconici degli stilisti italiani che dal 1945 agli anni '60 hanno creato i presupposti per il successo del tanto amato Made in Italy.
La storia della moda nel bel paese inizia proprio nel 1945: fino ad allora Parigi era l'unico vero epicentro delle mode, da cui i più facoltosi compravano e il grande pubblico imitava. Le due guerre mondiali però avevano causato un forte rallentamento nel settore, per colpa delle mancanze di fondi e materiali. Mentre in Francia Coco Chanel proponeva la sua moda chic e confortevole, in Italia l'autarchia del regime fascista proibiva l'imitazione dei modelli francesi e imponeva la creazione di uno stile italiano che si realizzò pienamente solo alla fine del secondo conflitto mondiale, quando grazie agli aiuti economici statunitensi forniti col piano Marshall il settore tessile italiano si rimise in moto. Nel 1951, dopo solo 6 anni dalla fine della guerra, il buyer fiorentino Giovanni Battista Giorgini organizza in casa sua la prima sfilata di moda italiana, proponendo ai compratori americani presenti le creazioni (competitive sia per qualità che per creatività) dei sarti italiani. Inutile dire che fu un successo clamoroso.
Lo scopo della mostra quindi è proprio quello di ripercorrere quell'epoca, ripresentando le creazioni di Krizia, Emilio Pucci, Gattinoni, Sorelle Fontana, Valentino, Fendi e tutti quelli che hanno saputo conquistare la critica grazie alla pregevolezza e alle competenze artigianali dimostrate attraverso i capi, che diventeranno poi un'etichetta inconfondibile e inimitabile: quella del Made in Italy.
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